Per laica si intende, come spiegato all’interno del saggio di Freud “Il problema dell’analisi condotta da non medici”, la psicanalisi svolta da non medici e non psicologi. In questo scritto Freud dimostra come l’attività psicanalitica non necessiti di una preparazione medica, ottenuta quindi attraverso la frequentazione di un corso di laurea in medicina, e descrive quali sono le conoscenze e le doti che uno psicanalista deve possedere per poter svolgere questa professione. 

Vanno specificati due aspetti importanti:

1. La psicanalisi laica, a differenza delle psicoterapie che sono definite “wellness - oriented” , non si pone come obiettivo precipuo il benessere e la guarigione del paziente, ma è uno strumento d’indagine della vita psichica, potremmo definirla piuttosto come terapia “knowledge - oriented”. La psicanalisi correttamente intesa ha un compito conoscitivo, ovvero ha lo scopo di studiare sistematicamente i processi psichici inconsci del paziente. Da queste premesse risulta chiaro come, tra le due pratiche, ci siano differenze dal punto di vista teorico e metodologico ma anche tecnico e pratico.

2. Come sottolineato in precedenza, per Freud non era necessario che l’aspirante analista frequentasse un corso di laurea prima di accedere al training psicanalitico, poiché concepiva la formazione analitica di prima istanza e basata su un curriculum di materie quali letteratura classica, fisiologia, anatomia, biologia, mitologia, etc., oltre, naturalmente, a quelle che sono di pertinenza specifica dell’analista, ovvero la metapsicologia e la clinica psicanalitica.

 

Lo psicanalista laico, nella sua formazione, deve altresì intraprendere un'analisi personale.

Le premesse qui espresse sono in evidente antitesi con la regolamentazione espressa nella Legge 56/89.

 

Per approfondimenti:

 

https://www.scuoladipsicanalisifreudiana.it/le-posizioni-della-scuola-riguardo-alla-psicanalisi-praticata-da-analisti-non-medici-ne-psicologi-laici/